Il Museo Egizio di Torino, considerato il più importante al mondo dopo quello del Cairo, è stato riaperto nel 2015, dopo un profondo rinnovamento della struttura e degli allestimenti. Una delle più interessanti collezioni custodite è la tomba dell’architetto Kha e di sua moglie Merit, vissuti intorno al 1400 a.C. e sepolti insieme a decine di oggetti di uso comune, compresi numerose pagnotte di farina di farro, e addirittura alcuni panini imbottiti di carne.
Farro, frumento, orzo erano alla base dell’alimentazione in Egitto fin dall’epoca predinastica. La coltivazione dei cereali era, come è noto, legata alle annuali piene del Nilo. La maggior parte delle informazioni sull’alimentazione degli antichi egizi proviene direttamente dalle loro tombe. Credendo, infatti, in una seconda vita dopo la morte, accanto al defunto venivano lasciati una serie di oggetti di cui si pensasse l’anima avesse bisogno nel suo nuovo viaggio. E’ così che molte conoscenze su cibi e bevande sono arrivate ai giorni nostri. La birra, per esempio, era una bevanda molto comune, consumata per lo più dai contadini e dagli artigiani, ma che anche le classi agiate non disdegnavano.
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